giovedì 25 ottobre 2012

Cose che voi umani avreste preferito continuare a non sapere

Era il lontano 5 ottobre quando scrissi “prossimamente per voi…”. Ebbene, quel momento è infine giunto – che devo fare? Vorrei essere una di quelle che aggiorna li blog… dai, non tutti i giorni, ma almeno una volta a settimana. E invece non je la faccio, non lo so perché. Non è che abbia una vita piena eh. Ne deduco dunque che ho dei serissimi problemi nella gestione del tempo. Comunque, non divaghiamo. Volevo solo condividere quattro cazzate successe alla fashion week, poi basta, giuro che non ne parlo più.
Di Chiara Ferragni:
Arriva con 40 fottuti minuti di ritardo da Scervino, ovviamente siede in prima fila e decide di arrivarci percorrendo la passerella al contrario, così, per passare inosservata. Non ho capito subito che fosse lei, perché pensavo si trattasse di una modella. Una modella, capite la tragggedia? E’ una figa vera. Ma figa figa figa. Ed è alta di brutto, sta stronza. Adesso si spiega perché sia stupida come la merda e faccia smorfie agghiaccianti mentre parla: per ristabilire l’equilibrio cosmico. E’ troppo bella per avere anche altri lati positivi.  (Ciao Chiareccia, si parla in amicizia eh).
Dei Murr:
Se il primo pensiero, caro lettore, è: “Chiiii???” pussa via, è evidente che questo blog non fa per te (No Ele, diablo del mio cuore, tu puoi restare che le basi te le insegno io). Ecco, dovete sapere che io i Murr li amo follemente e ho sempre segretamente sperato di incontrarli ad una sfilata. Finalmente succede, e per la durata della sfilata ho segretamente sperato di trovarmeli di fianco all’uscita. Ed è successo anche quello, e di più. Camminando pressata dalla folla mi sono ritrovata non vicino a loro, ma in mezzo a loro. Tanto che Antonio, convinto di parlare con Roberta, si gira verso di me e mi dice “Ho una sete che berrei un cammello!”, poi si accorge che non sono la moglie, si scusa e sorride. E io… io sorrido come una babba e non dico NIENTE. Anche Roberta mi sorride, e io continuo a sorridere come una ritardata e basta. E butto nel cesso la mia occasione di fare due chiacchiere con loro, anche solo per vedere se anch’io sono capace di far commuovere Roberta. Stupida stupida stupida! Ecco però Antonio, una cosa io te la voglio dire lo stesso: togliti quel baffetto hitleriano che non ti dona neanche un po’. Grazie.

Di Alessandro Sallusti e Daniela Santanchè:
Riuscite ad immaginare una coppia più orripilante di questa? Forse solo Corona e Belen. Comunque lui il 19 settembre era a vedere la sfilata della Ravizza, il 26 è stata confermata la sentenza a un anno e due mesi di reclusione. Lo sapevo che quelle zeppe pelose non avrebbero portato nulla di buono a chiunque le avesse viste.
Di studenti dello IED che hanno molto da imparare:
Come si riconoscono i gruppi provenienti dallo IED alle sfilate? Sono quelli vestiti come le Bestie di Satana. Ma vi ripigliate? Roba che Marta Marzotto a confronto è l’apoteosi della sobrietà. Chiodi, borchie lunghe 10cm, zeppe con inserti in ferro (che mi dispiace amici, ma sembrano le scarpe ortopediche di Forrest Gump), miliardi di croci che manco il Papa se ne mette tante tutte insieme. E voi dovreste studiare moda? Ma io spero che vi boccino tutti. Il mio idolo rimane un tizio che si è presentato con in mano una specie di coppa con un coperchio tutta thempeshthatah di rubini e pietre preziose con un’etichetta recante la scritta “San Giuseppe”. E IO NON LO VOGLIO SAPERE CHE CAZZO C’ERA DENTRO.
Questa è la gente che gira. Che cosa ne dovremmo dedurre dell’industria del fashion? Che io sono sottopagata, ecco che cosa!

venerdì 5 ottobre 2012

And I do my little turn on the catwalk

Ce l’ho fatta. Prima di dire qualunque altra cosa, mi preme esprimere la mia più profonda stima per quelle blogger che scrivono un post al giorno. Ma che sbatta c’avete? Ma come fate? Ma ce l’avete una vita? Un lavoro? Dei parenti da sentire la sera? Una pastasciutta da cucinare? Ma ve la fate una trombatina ogni tanto? Perché io prima di riuscire a riprendere in mano questa cosa ho dovuto fare la qualunque. Sì beh, poi c’è stata anche quella volta in cui non mi ero ricordata di aver effettivamente aperto un blog e quindi di DOVER scrivere. Ma del resto io l’ho detto chiaramente che non voglio essere una blogger. In ogni caso, ora siamo in ballo, perciò balliamo.
Sfilate. Arrivo tardi, se ne è già parlato abbastanza. Ma noi non siamo certo qui a descrivere i ricami arabesque sui jacquard di seta, che – diciamocelo – a noi basta leggere che una camicetta non sia 100% poliestere per essere contente (e anche per avvicinarci in sicurezza a fonti di calore senza rischiare di appiccarci fuoco).  Cominciamo con quello che c’è in passerella o quello che succede intorno? Boh, non lo so, famo passerella. Ne ho viste 7, di cui 2 fuori calendario.
Kristina Ti. Kristina Ti a quanto pare non sa che le donne hanno le tette. Belli i tuoi tessuti leggeri eh Cristì, bellissimi, la morbidezza, le seducenti trasparenze. Ma cazzo Cristina, siamo donne! Quindi abbiamo le tette. E vi giuro, vigggiuro che anche una prima scarsa sarebbe troppo per poter indossare quei vestiti senza sembrare una squillo di quart’ordine. Senza contare il ritorno del tacco a rocchetto di 4 cm, antisesso secondo solo al gambaletto color carne. Ma a quanto pare, se c’è una cosa che abbiamo capito delle collezioni SS 13 è che ci sarà un’invasione di scarpe di merda, quindi chi siamo noi per puntare il dito contro Kristina Ti? Voto 6 e ½.
Simonetta Ravizza. Parlare di Simonetta Ravizza è un po’ come sparare sulla croce rossa. Mi sembra quella che per un colpo di culo si è ritrovata a sfilare con i grandi, e ogni volta deve dimostrare di essere all’altezza. Ma non je la fa. Forse sono io che non so conservare l’obiettività sulla Ravizza, ma ogni volta mi sembra la fiera di zarrolandia. L’unica cosa che riesco sempre a salvare (senza neanche sforzarmi) sono le pellicce. E allora fai pellicce. Tanto quello sapevi fare e quello continui a saper fare, è pure inutile che ti sforzi. Le pellicce sono stupende, davvero. Ma tu Simonetta mi hai fatto un vestitino DI VISONE PER LA FOTTUTA PRIMAVERA ESTATE. Ma io vi voglio vedere in primavera ad indossare un fresco e traspirante abitino di visone. Ma io vi voglio annusare l’ascella, voglio verificare personalmente che non ci siano cresciuti muschi e licheni. E poi Simonetta, tu hai fatto le zeppe pelose, ed io per questo non ti perdonerò mai. Voto 4.
Angelo Marani. Un fuori calendario che meritava un posto in calendario. Marani ha fatto quello che da anni tentano di fare Cavalli o la Versace, solo che lo ha fatto con enorme buon gusto e sobrietà. E se parliamo di sobrietà quando ci sono di mezzo leopardi, palme e natura selvaggia capite bene che è stato fatto davvero un buon lavoro. Voto 8.
Ermanno Scervino. Io allo zio Ermy ci voglio tanto bene. Siamo legati da un prezioso ricordo. Quando ho iniziato ad andare alle sfilate (dopo averlo ardentemente desiderato per 20 anni della mia vita) mi è toccata la moda uomo. E, diciamocelo, who cares della moda uomo? Che poi alla fine no, sono bellissime anche le sfilate uomo, ma l’orgasmo vero lo provi quando puoi immaginarti TU dentro quei vestiti. La mia prima sfilata donna – ardentemente attesa – è stata la Ravizza che umpf, vedi sopra. Poi è arrivato Ermanno Scervino. E io a fine sfilata battevo le mani come una pazza, perché era una bella collezione cazzo, perché per la prima volta avevo provato quello che sapevo avrei provato quando avessi visto una sfilata come quelle che mi ero sempre immaginata. E poi mi sono pure commossa, perché sono stupida stupida stupida. E quando è uscito lui, ed era ad un metro da me, io volevo correre ad abbracciarlo e dirgli grazie. Ecco insomma, per questa storia patetica qui io alle sfilate di Scervino ci vado sempre col cuore gonfio d’affetto.  E la collezione mi è piaciuta. Sicuramente meno dell’Autunno Inverno, di certo quelle frange che non vedevo dai tempi in cui Emily Valentine appiccò il fuoco al cortile di Brandon Walsh non le ho gradite, ma tu sei bravo Ermanno, hai gusto, e io ti voglio bene. Voto 8 e ½ .
Anteprima. Che i giapponesi stanno avanti si sa, non c’è niente da fare. Izumi Ogino – la piccola genia creativa dietro al marchio Anteprima – dimostra che non c’è bisogno di strafare per creare una collezione con i controcoglioni. Nessuna fantasia eccessiva, nessun colore shock, niente fronzoli inutili. Solo linee pulite, tagli meravigliosi e classe che trasuda da ogni poro. Chapeau. Voto 9.
.normaluisa. Cazzo che bella. Buonumore, colori che davvero ti fanno pensare all’estate – o saranno le tavole da surf? Del resto Normaluisa il punto ha deciso di metterlo prima del nome, e con questa mossa si è arrogata il diritto di sorprenderci quando e quanto vuole. Avrei comprato TUTTO. Probabilmente la maggior parte delle cose mi sarebbe stata una merda vera, ma avrei comprato tutto lo stesso. Voto 9.
Comunque la moda è la cosa più soggettiva che esista, quindi che non passi l’idea che voglio mettermi in cattedra a dire cosa va bene e cosa no. L’unica cosa che vi dico col cuore in mano è che NO, l’abito di visone in estate non va bene in senso assoluto. Per il resto fate un po’ come cazzo vi pare.
Per aneddoti sulla gente che conta, su quella che non conta un cazzo, per scene pazzesche, deliri di onnipotenza, riti satanici e “vorrei ma non posso” facciamo che ci si vede un’altra volta, che c’ho da cucinà.
[Prossimamente per voi: Chiara Ferragni, i Murr, Sallusti e la Santanchè, una bizzarra reliquia contenente i resti di San Giuseppe. Mica ve lo volete perdere?]

Tutte le foto sono state prese da Google images.