mercoledì 19 dicembre 2012

Il galateo del Natale


Troppi danni sono stati commessi in questi anni. Troppi, da far sanguinare gli occhi. Ma nessuno ha colpe, nessuno tranne me. E’ colpa mia. Io sapevo. Sapevo e ho taciuto troppo a lungo la verità, ma ora basta. E’ infine giunto il momento di condividere con voi il segreto gelosamente custodito nel mio cuore. Si può ancora rimediare, siamo tirati con i tempi, ma si può.

Cominciamo dalle basi, dall’ABC che proprio non pensavo fosse necessario ripassare, e invece. E invece si sono violate le più importanti nonché basilari norme e regole per un Natale Felice che non leda la sensibilità di nessuno.

REGOLA NUMERO 1

L’albero e il presepe si fanno l’8 dicembre. La casa si addobba l’8 dicembre. Diciamolo tutti insieme: O T T O D I C E M B R E. Cosa c’è di non chiaro in questo concetto? Il fatto che negozi, centri commerciali e comuni addobbino la città già dai primi di novembre non ci giustifica a compiere l’insano gesto. Avete forse clienti che vengono a fare gli acquisti in casa vostra? Il vostro salotto è forse meta di visite guidate? No. E quindi che è sta fretta? Come la giustificate? Che cosa vi ha detto il cervello? Cosa, in nome del cielo? Siete impazziti tutti? I vostri presepi e alberi prima dell’8 dicembre non esistono. Non ci sono, non li vedo, non li considero. Non esistono, come lo Spread. I vostri alberi sfacciatamente prematuri mi hanno parecchio infastidita quest’anno. Sono profondamente delusa e arrabbiata con tutti voi.

REGOLA NUMERO 2

Come tutti sappiamo oltre al cimitero delle forcine per capelli, esiste un cimitero parallelo delle caselle di plastica per coprire i numeri sulle cartelle della tombola. Nessuno ha più visto una casellina dal 1989. Dove sono andate tutte? Perché non hanno superato indenni gli anni ’80? Cosa succede alle caselle? Ce le mangiamo? Perché nessuno è stato in grado di progettare caselle che non si staccassero così facilmente? Che senso hanno le tombole con le cartelle di cartone che non prevedevano caselline fin dall’inizio? Purtroppo non possiamo risolvere tutti questi misteri, ma almeno possiamo smetterla di coprire i numeri con le bucce dei mandarini? Possiamo finirla? E non se ne può più che cazzo! Si gioca a tombola e con le cartelle vengono distribuiti 6 mandarini a testa. E i mandarini di Natale hanno SEMPRE i semi. Dai, mangiati il mandarino che dobbiamo coprire i numeri. Ma non mi va il mandarino. Mangiati il mandarino! No porca puttana, non me lo mangio! Ma tanto se lo mangia lo zio vicino a te, e anche quello davanti e quello di lato. Tutti mangiano i mandarini e ormai la casa è compromessa. Va evacuata immediatamente e arieggiata per i giorni a venire, i capelli vanno lavati, i vestiti portati in tintoria. Volevi finire lo spumante che avevi nel bicchiere? Non puoi, perché sa di mandarino. Inutile ripiegare su panettone, cioccolatini, datteri… tutto è inevitabilmente contaminato. IO MI OPPONGO ALLA BARBARIE DEI MANDARINI. Non possiamo spezzettare dei fogli di carta? Oppure usare le lenticchie secche che cucineremo a Capodanno? Un pezzo di muschio del presepe? Ma soprattutto, quanto costerà una tombola? 20 Euro a dire tanto? Non li possiamo spendere sti 20 Euro per comprare una tombola nuova con le caselle tutte attaccate? Io penso che possiamo.

REGOLA NUMERO 3

Il dolce è un diritto di tutti. A me piace il panettone, a me il pandoro, a me il panettone senza canditi, io voglio il Tartufone (sei serio?! A volte sì, sono seri). Non è Natale senza torroncini, non è Natale senza frutta secca. C’è il torrone? Io lo voglio bianco, io fondente. Ma al latte con le nocciole no? Tu che ti prendi la briga di organizzare cenone/pranzo di Natale questi dolci devi averli tutti. E al momento del dolce, devi aprirli tutti. Che se ce li hai tutti e poi ci costringi a “Non aprirlo il panettone, c’è già aperto il pandoro”, è inutile. “Ma io sono allergica al pandoro”. Vabbè, ma che esempio è una allergica al pandoro? Dai, è fantascienza. UN CAZZO! Signori, quella allergica al pandoro sono io. Ma si può essere più sfigati? Il pandoro è così infinitamente più buono del panettone…Dio quanto mi manca il pandoro! Ah, l’ardua rinuncia! Sono diventata allergica a 16 anni, quindi non lo mangio da… oddio, una crisi d’asma, oddio lo svarione, svengo, la consapevolezza, la vecchiaia, ma io voglio ancora trovare nell’ovetto Kinder la renna arriccianastro, come è possibile che abbia..? No, no, non ce la faccio. In ogni caso, torniamo a noi. Nessuno, nessuno a Natale deve essere costretto a ripiegare su un dolce che MEH, e poi passare la serata a scaccolare il panettone dai suoi canditi perché ti fanno vomitare (io), perché i parenti non si ricordano mai di comprare un panettone senza canditi (sempre io), e passare la serata a piluccare pezzetti di panettone attorno a giganteschi canditi mentre il resto dei parenti se la spassa (ancora io).

REGOLA NUMERO 4

A Natale non si fanno regali utili, si fanno regali inutili. E no, non sto scherzando. “L’altra volta ho visto che ti si era rotto il porta rotolo di scottex così te l’ho regalato”. “Mi sono ricordato di quando hai detto che sarebbe stato comodo avere un frullatore, quindi eccolo qui!”. “Avevi detto che dovevi ricomprarti il phon e così ci ho pensato io”. Ora voi capite bene che NO, CHE CAZZO FAI, NO NO NOOOO! Che guarda, vista in quest’ottica anche gli assorbenti mi dovevo ricomprare, ma avresti mai messo una coccarda sopra un pacco di assorbenti? Ecco, appunto. Sappi che anche questi sono epic fail. Se una cosa MI SERVE allora io ME LA COMPRO. Se una cosa mi piace ma non mi serve mi faccio remore, penso alla bolletta del gas e alla ceretta che devo fare, ed è qui che entri in scena tu. Se non mi serve, tu ME LA COMPRI. Mi sembra facile, no?

REGOLA NUMERO 5

Gli auguri di Natale con le catene di Sant’Antonio via mail o sms non li commento perché a Natale siamo tutti più buoni, ma VERGOGNATEVI.

Cinque piccole, facili, fondamentali regole. Io dico che possiamo farcela. 

mercoledì 5 dicembre 2012

Gli Illustrissimi Pareri: gli smalti per la f/w 2012-13


Quest’oggi inauguriamo una nuova rubrica: gli Illustrissimi Pareri, dove con “Pareri” intendo opinioni non richieste, e con “Illustrissimi” intendo della sottoscritta. Rubrica di cui questo potrebbe essere il primo e unico post… chi lo sa, si accettano scommesse. L’abbandono è dato 100 a 1 alla Snai.
Ordunque, qual è lo scopo di questi post? Consigliarvi cosa è fico, quindi di base cosa comprare quando vi arriva a casa il 15% di sconto da Sephora. E la risposta la maggior parte delle volte, almeno per me, è: smalti. Gli smalti non sono mai abbastanza. E indovinate di cosa vi parlo io oggi?

Lo so, lo so, lo ssso che è quantomai scemo parlare degli smalti senza i quali il vostro inverno 2012-13 non può più vivere all’alba del 4 dicembre, soprattutto quando la prima volta che se ne è parlato era..boh..maggio? Ma voi qui non state capendo la genialata. Tra 20 giorni che giorno è? Brave. Quindi lo scopo è usare questo post come messaggio subliminale per farsi regalare uno smalto bello bello in modo assurdo.
 

Bando alle ciance, vado ad illustrarvi gli smalti Mai Più Senza del mio inverno.

OPI “HONK IF YOU LOVE OPI”

Immagine presa da Google, non ho avuto occasione di fotografarmi con questo smalto
 

E’ una valida alternativa al Rouge Noir e, come questo, con due passate sembra quasi nero. Invece ha questo riflesso color melanzana che è una figata pazzesca.

OPI “GERMAN-ICURE”

Non si vede una ceppa di una ceppa del riflesso meraviglioso.
 

E’ un colore infotografabile, ergo - giacché c’è scaltrezza in me – ve l’ho fotografato sia con flash che senza. Ma non ho risolto un cazzo, perché comunque dal vivo è millantamila volte più bello. Lo vedi e pensi alla bellezza, ma anche alle casette di Pan di Zenzero, ai fiocchi di neve, all’albero, al panettone, ai regali sotto l’albero, alle lucine… se festeggiate Natale senza il German-icure sulle dita tanto vale non festeggiare affatto.

OPI “THANKS A WINDMILLION”

Anche in questo caso immagine presa da Google
 

Ferme tutte. Questo è Lo Smalto Definitivo. E infatti l’ho scoperto da Lauren Conrad (che io amo, e ne sa a pacchi). Va bene tutto l’anno, è un colore che mai avevo visto prima e che continuo a non vedere, al di fuori di Opi. E’ elegantissimo e lo amo con tutto il cuore.

SEPHORA BY OPI “FRANKLY I DON’T GIVE A-DAM”

 

Qui sto facendo la bastarda. Questo smalto è in edizione limitata e si trova solo nelle Sephora USA (come la maggior parte delle cose che desidero, ovviamente). Me l’ha portato in dono una mia Santa Amica. Ma orsù, non vi crucciate, sono certa che sarete in grado di trovare un colore simile. Il grigio non deve mancare perché si abbina quasi a tutto (tranne al marrone e al beige. Se siete vestite di marrone o di beige e vi mettete lo smalto grigio io vi meno).

ESSIE “SAND TROPEZ”

Notate come il Sand Tropez si intoni perfettamente alla carta da parati del mio ragazzo
 

Questo andrebbe comprato solo per la bellezza del suo nome. Dai, che figo che è. Forse mio figlio si chiamerà Sand Tropez. E poi il colore… ommioddio il colore. E’ tra i più belli che io abbia mai indossato. Questo davvero va bene con tutto e in qualunque periodo. Quando lo metto la gente mi fissa le unghie e mi fa i complimenti. Giuro. Vogliamo forse farcelo scappare?

Ne aggiungo al volo uno, comprato oggi con lo sconto Sephora (sono un cliché). All’inizio non doveva essere incluso nel post, ma ci ho messo l’equivalente di una gravidanza elefantina a scriverlo, e nel frattempo ho fatto nuovi acquisti, e ho pensato che era troppo bello per non farvelo vedere.

ESSIE “ADORE-A-BALL”

 

Già il fatto che io sia una ballerina di danza classica mi sembra un buon motivo per possederlo. Oltretutto fa pensare alle fatine e alle principesse. E se vi servono altri motivi per desiderarlo allora non ci siamo proprio capiti.

Se qualcuna di voi dovesse ricevere in dono uno di questi smalti mi aspetto di essere avvertita, nonché di essere ricordata nelle vostre preghiere.

mercoledì 14 novembre 2012

Disquisire di argomenti importantissimi quali i miei capelli ha sempre il suo fascino

Attenzione lettore: lo ben so di averti abituato ad un tono acidello e a post di una superficialità che a confronto dalla D’Urso si parla di massimi sistemi, ma stavolta NO. Stavolta si discorrerà di argomenti la cui sacralità è universalmente attestata da tempo immemore: amicizia e capelli. Ma andiamo con ordine.
Quando una gira tra blog fondamentalmente è perché vuole farsi i cazzi altrui (Chi è questa? Come si veste? E’ grassa? Che si è comprata oggi? Il ragazzo ce l’ha? E’ grassa? Ce l’ha una collezione di smalti Chanel? Oggi ha litigato con qualcuno? E’ grassa? Sarà simpatica anche nella vita? Se la tira? Le piacciono gli ornitorinchi? E’ grassa?).  Quando una apre un blog invece le motivazioni sono le più disparate e indagarle ora è troppo sbatty, e manco è argomento che si vuole trattare, quindi sticazzi e andiamo avanti.
A volte, se sei fortunata, scopri blog che ti piacciono veramente tanto, e se sei ancora più fortunata ti capita di conoscere personalmente chi li scrive. E se poi c’hai un culo pazzesco che guarda a saperlo prima quel giorno andavo a giocare al Superenalotto con quella persona ci diventi amica. E’ il mio caso con Sarinski. Chi? Ma come chi? Se state qui a leggere le mie cazzate allora correte a leggere il suo blog, che è più interessante, più ricco di contenuti e anche scritto meglio.
In ogni caso, la mia amicizia con Sarinski e Gloria (che in tempi felici scriveva anche un blog – questo- , ma invece adesso non lo fa più perché è matta sciagurata e non cede alle nostre insistenti richieste) è nata più o meno un anno fa, ed io non potrei esserne più felice.  Ma ieri… ieri c’è stata the ultimate svolta: Sara ed io siamo andate insieme dal parrucchiere. E non da un parrucchiere qualunque, dal SUO parrucchiere (le info qui). Che, diciamocelo, al primo posto della top ten delle cose da invidiare a Sarinski ci sono sicuramente i suoi capelli.  E ora invece potete invidiare anche i miei (dai dai dai, invidiateli per favore, che vi costa su… prometto che se lo fate vi vorrò sempre bene). Tipo che forse – se uno finge di non notare le maniglie dell’ammore – vista da dietro sono un po’ gnocca. Peccato che la cosa più sbagliata di tutta questa faccenda sia che non mi sono fatta fare neanche una foto vista da dietro. Quindi vi toccano quelle dove mal si celano i miei brufoli (uno in fronte, ma la meraviglia proprio, e uno vicino al naso la fanno da padrone su tutti gli altri).  Che vita grama.


Mi state invidiando? E se sapeste che dopo siamo andate a cena insieme col suo ragazzo (e non me ne voglia, ma meglio di una serata con Sara c’è solo una serata con Sara e il suo ragazzo) e abbiamo mangiato fino ad anelare alla morte pagando solo 24 Euro in 3, mi invidiereste ancora di più? Bene, fatelo.

Tutto questo post apparentemente privo di senso ha in verità tre scopi:
1.       Farmi dire che ho dei bei capelli;
2.        Condividere con voi il segreto per avere dei bei capelli (ora, se siete di Milano, sapete dove andare);
3.       Dirvi che molto spesso dietro a un blog si celano persone centordicimila volte migliori di quello che sembrano (e non sto pensando solo a Sara eh – e no, non sto parlando di me) quindi siate lettori intelligenti.
E’ tutto (ho sempre sognato di dirlo almeno una volta nella vita).

giovedì 25 ottobre 2012

Cose che voi umani avreste preferito continuare a non sapere

Era il lontano 5 ottobre quando scrissi “prossimamente per voi…”. Ebbene, quel momento è infine giunto – che devo fare? Vorrei essere una di quelle che aggiorna li blog… dai, non tutti i giorni, ma almeno una volta a settimana. E invece non je la faccio, non lo so perché. Non è che abbia una vita piena eh. Ne deduco dunque che ho dei serissimi problemi nella gestione del tempo. Comunque, non divaghiamo. Volevo solo condividere quattro cazzate successe alla fashion week, poi basta, giuro che non ne parlo più.
Di Chiara Ferragni:
Arriva con 40 fottuti minuti di ritardo da Scervino, ovviamente siede in prima fila e decide di arrivarci percorrendo la passerella al contrario, così, per passare inosservata. Non ho capito subito che fosse lei, perché pensavo si trattasse di una modella. Una modella, capite la tragggedia? E’ una figa vera. Ma figa figa figa. Ed è alta di brutto, sta stronza. Adesso si spiega perché sia stupida come la merda e faccia smorfie agghiaccianti mentre parla: per ristabilire l’equilibrio cosmico. E’ troppo bella per avere anche altri lati positivi.  (Ciao Chiareccia, si parla in amicizia eh).
Dei Murr:
Se il primo pensiero, caro lettore, è: “Chiiii???” pussa via, è evidente che questo blog non fa per te (No Ele, diablo del mio cuore, tu puoi restare che le basi te le insegno io). Ecco, dovete sapere che io i Murr li amo follemente e ho sempre segretamente sperato di incontrarli ad una sfilata. Finalmente succede, e per la durata della sfilata ho segretamente sperato di trovarmeli di fianco all’uscita. Ed è successo anche quello, e di più. Camminando pressata dalla folla mi sono ritrovata non vicino a loro, ma in mezzo a loro. Tanto che Antonio, convinto di parlare con Roberta, si gira verso di me e mi dice “Ho una sete che berrei un cammello!”, poi si accorge che non sono la moglie, si scusa e sorride. E io… io sorrido come una babba e non dico NIENTE. Anche Roberta mi sorride, e io continuo a sorridere come una ritardata e basta. E butto nel cesso la mia occasione di fare due chiacchiere con loro, anche solo per vedere se anch’io sono capace di far commuovere Roberta. Stupida stupida stupida! Ecco però Antonio, una cosa io te la voglio dire lo stesso: togliti quel baffetto hitleriano che non ti dona neanche un po’. Grazie.

Di Alessandro Sallusti e Daniela Santanchè:
Riuscite ad immaginare una coppia più orripilante di questa? Forse solo Corona e Belen. Comunque lui il 19 settembre era a vedere la sfilata della Ravizza, il 26 è stata confermata la sentenza a un anno e due mesi di reclusione. Lo sapevo che quelle zeppe pelose non avrebbero portato nulla di buono a chiunque le avesse viste.
Di studenti dello IED che hanno molto da imparare:
Come si riconoscono i gruppi provenienti dallo IED alle sfilate? Sono quelli vestiti come le Bestie di Satana. Ma vi ripigliate? Roba che Marta Marzotto a confronto è l’apoteosi della sobrietà. Chiodi, borchie lunghe 10cm, zeppe con inserti in ferro (che mi dispiace amici, ma sembrano le scarpe ortopediche di Forrest Gump), miliardi di croci che manco il Papa se ne mette tante tutte insieme. E voi dovreste studiare moda? Ma io spero che vi boccino tutti. Il mio idolo rimane un tizio che si è presentato con in mano una specie di coppa con un coperchio tutta thempeshthatah di rubini e pietre preziose con un’etichetta recante la scritta “San Giuseppe”. E IO NON LO VOGLIO SAPERE CHE CAZZO C’ERA DENTRO.
Questa è la gente che gira. Che cosa ne dovremmo dedurre dell’industria del fashion? Che io sono sottopagata, ecco che cosa!

venerdì 5 ottobre 2012

And I do my little turn on the catwalk

Ce l’ho fatta. Prima di dire qualunque altra cosa, mi preme esprimere la mia più profonda stima per quelle blogger che scrivono un post al giorno. Ma che sbatta c’avete? Ma come fate? Ma ce l’avete una vita? Un lavoro? Dei parenti da sentire la sera? Una pastasciutta da cucinare? Ma ve la fate una trombatina ogni tanto? Perché io prima di riuscire a riprendere in mano questa cosa ho dovuto fare la qualunque. Sì beh, poi c’è stata anche quella volta in cui non mi ero ricordata di aver effettivamente aperto un blog e quindi di DOVER scrivere. Ma del resto io l’ho detto chiaramente che non voglio essere una blogger. In ogni caso, ora siamo in ballo, perciò balliamo.
Sfilate. Arrivo tardi, se ne è già parlato abbastanza. Ma noi non siamo certo qui a descrivere i ricami arabesque sui jacquard di seta, che – diciamocelo – a noi basta leggere che una camicetta non sia 100% poliestere per essere contente (e anche per avvicinarci in sicurezza a fonti di calore senza rischiare di appiccarci fuoco).  Cominciamo con quello che c’è in passerella o quello che succede intorno? Boh, non lo so, famo passerella. Ne ho viste 7, di cui 2 fuori calendario.
Kristina Ti. Kristina Ti a quanto pare non sa che le donne hanno le tette. Belli i tuoi tessuti leggeri eh Cristì, bellissimi, la morbidezza, le seducenti trasparenze. Ma cazzo Cristina, siamo donne! Quindi abbiamo le tette. E vi giuro, vigggiuro che anche una prima scarsa sarebbe troppo per poter indossare quei vestiti senza sembrare una squillo di quart’ordine. Senza contare il ritorno del tacco a rocchetto di 4 cm, antisesso secondo solo al gambaletto color carne. Ma a quanto pare, se c’è una cosa che abbiamo capito delle collezioni SS 13 è che ci sarà un’invasione di scarpe di merda, quindi chi siamo noi per puntare il dito contro Kristina Ti? Voto 6 e ½.
Simonetta Ravizza. Parlare di Simonetta Ravizza è un po’ come sparare sulla croce rossa. Mi sembra quella che per un colpo di culo si è ritrovata a sfilare con i grandi, e ogni volta deve dimostrare di essere all’altezza. Ma non je la fa. Forse sono io che non so conservare l’obiettività sulla Ravizza, ma ogni volta mi sembra la fiera di zarrolandia. L’unica cosa che riesco sempre a salvare (senza neanche sforzarmi) sono le pellicce. E allora fai pellicce. Tanto quello sapevi fare e quello continui a saper fare, è pure inutile che ti sforzi. Le pellicce sono stupende, davvero. Ma tu Simonetta mi hai fatto un vestitino DI VISONE PER LA FOTTUTA PRIMAVERA ESTATE. Ma io vi voglio vedere in primavera ad indossare un fresco e traspirante abitino di visone. Ma io vi voglio annusare l’ascella, voglio verificare personalmente che non ci siano cresciuti muschi e licheni. E poi Simonetta, tu hai fatto le zeppe pelose, ed io per questo non ti perdonerò mai. Voto 4.
Angelo Marani. Un fuori calendario che meritava un posto in calendario. Marani ha fatto quello che da anni tentano di fare Cavalli o la Versace, solo che lo ha fatto con enorme buon gusto e sobrietà. E se parliamo di sobrietà quando ci sono di mezzo leopardi, palme e natura selvaggia capite bene che è stato fatto davvero un buon lavoro. Voto 8.
Ermanno Scervino. Io allo zio Ermy ci voglio tanto bene. Siamo legati da un prezioso ricordo. Quando ho iniziato ad andare alle sfilate (dopo averlo ardentemente desiderato per 20 anni della mia vita) mi è toccata la moda uomo. E, diciamocelo, who cares della moda uomo? Che poi alla fine no, sono bellissime anche le sfilate uomo, ma l’orgasmo vero lo provi quando puoi immaginarti TU dentro quei vestiti. La mia prima sfilata donna – ardentemente attesa – è stata la Ravizza che umpf, vedi sopra. Poi è arrivato Ermanno Scervino. E io a fine sfilata battevo le mani come una pazza, perché era una bella collezione cazzo, perché per la prima volta avevo provato quello che sapevo avrei provato quando avessi visto una sfilata come quelle che mi ero sempre immaginata. E poi mi sono pure commossa, perché sono stupida stupida stupida. E quando è uscito lui, ed era ad un metro da me, io volevo correre ad abbracciarlo e dirgli grazie. Ecco insomma, per questa storia patetica qui io alle sfilate di Scervino ci vado sempre col cuore gonfio d’affetto.  E la collezione mi è piaciuta. Sicuramente meno dell’Autunno Inverno, di certo quelle frange che non vedevo dai tempi in cui Emily Valentine appiccò il fuoco al cortile di Brandon Walsh non le ho gradite, ma tu sei bravo Ermanno, hai gusto, e io ti voglio bene. Voto 8 e ½ .
Anteprima. Che i giapponesi stanno avanti si sa, non c’è niente da fare. Izumi Ogino – la piccola genia creativa dietro al marchio Anteprima – dimostra che non c’è bisogno di strafare per creare una collezione con i controcoglioni. Nessuna fantasia eccessiva, nessun colore shock, niente fronzoli inutili. Solo linee pulite, tagli meravigliosi e classe che trasuda da ogni poro. Chapeau. Voto 9.
.normaluisa. Cazzo che bella. Buonumore, colori che davvero ti fanno pensare all’estate – o saranno le tavole da surf? Del resto Normaluisa il punto ha deciso di metterlo prima del nome, e con questa mossa si è arrogata il diritto di sorprenderci quando e quanto vuole. Avrei comprato TUTTO. Probabilmente la maggior parte delle cose mi sarebbe stata una merda vera, ma avrei comprato tutto lo stesso. Voto 9.
Comunque la moda è la cosa più soggettiva che esista, quindi che non passi l’idea che voglio mettermi in cattedra a dire cosa va bene e cosa no. L’unica cosa che vi dico col cuore in mano è che NO, l’abito di visone in estate non va bene in senso assoluto. Per il resto fate un po’ come cazzo vi pare.
Per aneddoti sulla gente che conta, su quella che non conta un cazzo, per scene pazzesche, deliri di onnipotenza, riti satanici e “vorrei ma non posso” facciamo che ci si vede un’altra volta, che c’ho da cucinà.
[Prossimamente per voi: Chiara Ferragni, i Murr, Sallusti e la Santanchè, una bizzarra reliquia contenente i resti di San Giuseppe. Mica ve lo volete perdere?]

Tutte le foto sono state prese da Google images.

mercoledì 19 settembre 2012

Al circo a volte ci stanno le bestie, a volte la Santanchè

Oggi è iniziata la settimana della moda. Vi informo nel caso in cui aveste vissuto con la testa nello sfintere fino ad ora e vi foste dunque persi la rilevanza mondiale di questa informazione. Informazione che si piazza sul podio delle notizie che ti cambiano la vita, seconda solo alle tette della Middleton. In ogni caso, ne ho già le palle piene. Non fraintendete eh, andare alle sfilate è una figata vera e lo so che "un milione di ragazze ucciderebbe per questo lavoro", e so anche che ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro... ma io non ce la faccio a sopportare tutte quelle facce di merda che girano nell'ambiente, non ce la faccio. Mi trasformo in una creaturina simpatica simpatica che a confronto il Grinch è innamorato del Natale. Niente, questa sferzata di allegria e di buonumore per dire che stay tuned, questa settimana faccio la giornalista e poi torno a raccontare gli scottanti retroscena che Signornini guarda scansati proprio.

lunedì 10 settembre 2012

Istruzioni per l'uso

Non si chiede l’età ad una signora. E poi cazzocene di quanti anni ho? L’età non conta, capito? L’età è solo un numero, uno stupido e insignificante apostrofo rosa tra le parole “so’ vecchia”. L’unica cosa che è data sapere è che ho deciso che avrò 23 anni fino a quando non sarò sposata con prole (il che potrebbe anche non accadere mai, ma tant’è) (E comunque, ci stiamo lavorando. Per lo “sposata”, non per il “con prole”, che non vorreste mai che una povera innocente creatura venisse cresciuta da una che ha serie difficoltà a fare 7,5 diviso 2). Altra faccenda importante è sapere che albergano in me tre personalità: una ha 7 anni, una 23 e un’altra 42; e comunque, la media delle stesse rimane inferiore alla mia età anagrafica. Porco il demonio porco.  
Da piccola volevo fare la ballerina classica e ho sempre studiato danza moderna. Adesso studio danza classica e so che non sarò mai una ballerina classica perché ho un fisico da impanatore di cotolette. Da grande ho iniziato a desiderare di lavorare nella moda (che originale eh?), ma, dopo il mio diploma al Liceo Classico, ho studiato grafica pubblicitaria. Sì, sono astuta come una volpe.
A gennaio ce l’ho fatta, e adesso scrivo
QUI. Gennaio 2012. 6 anni per realizzare un sogno a metà (a metà perché non ci campo, e invece vorrei). Ah sì, scrivo anche QUI (ma non parlo di moda).
E adesso scriverò anche qui, perché a) ho molto da dire, troppo da dire, ho da dire sempre su tutto; ma soprattutto perché b) il 99% di quello che ho da dire è fortemente intriso della mia coglionaggine a livelli da competizione, e nelle pubblicazioni serie mi tocca fare la seria. E anche perché c) chi si accontenta muore. E io mi sarei anche un po’ rotta le palle di accontentarmi.
[Ma ehi, amici giornalisti o editori che cercate una giovane (se, vabbè) ragazza disposta a collaborare con voi NOT FOR FREE, non fate che cambiate idea perché avete letto che sono cogliona eh, che qui siamo coglione ma coi controcazzi, sia chiaro].

Tra le cose che mi fanno incazzare come un caimano con l’animo particolarmente incazzoso: personaggi con unghie in gel/accessori pitonati/ stivali bianchi/ borse della Guess/ gioielli Nomination/ calze color carne che si arrogano il diritto di atteggiarsi ad esperte di moda, quelli che si sfondano di cibo come buoi muschiati e non ingrassano (anzi, non mi fate incazzare, vi odio proprio), il furbo di turno che con abile mossa supera in fila, i preadolescenti grassi (lo so, sono una brutta persona ma a pelle li prenderei a sardelle sui denti), le persone con smanie di potere, aprire la vaschetta del prosciutto dalla parte sbagliata, quelli che ballano "YMCA" sventolando le braccia come tarantolati senza capire che dovrebbero limitarsi a mimare le lettere che danno il titolo alla canzone, più o meno ¾ della popolazione mondiale.
Tra le cose che amo: gli unicorni, i deliri di onnipotenza, i biscotti Plasmon, gli orsetti gommosi, i limoni duri pieni di sentimento, Harry Potter (e non mi dite che non esiste davvero, perché lui esiste e la magia esiste, solo che noi non lo sappiamo perché siamo dei babbani), i Lego, il sarcasmo, lo stalking sui social network, il rosa cipria, scrivere, i MiniPony, sparare cazzate (attività in cui tra l’altro sono assai talentuosa), gli Smarties, le serie tv di dubbio gusto e di dubbia intelligenza (Pretty Little Liars su tutte), la faccia accartocciata da babbo di minchia di Dawson Leery che piange quando Joey lo lascia, la caduta di Gianni Sperti, ridere. Ma soprattutto, Andrea.

Per il resto, chiedete e vi sarà dato (in senso strettamente metaforico).

martedì 10 luglio 2012

Se ne sentiva veramente il bisogno?

Ho la pretesa di credere che il mio blog sarà diverso.

In ogni caso, noi qui si sta ancora tentando di capirci qualcosa. Quindicenni smanettone dalle scuole medie, genti navigate che ci avete ilvostrodominio.com, donne di buon gusto con tutte le iconcine personalizzate, io vi odio.

Ci si vede quando avrò sistemato tutto, che questa approssimazione mi rende nervosa che guardi signora mia non ce la faccio proprio.